Continua l’ascesa del mercato dell’Internet of Things in Italia: si conferma il trend positivo dello scorso anno con una crescita del 9%. Secondo il report annuale dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano il mercato nazionale nel 2024 ha raggiunto un valore di circa 9,7 miliardi di euro.
Internet delle cose Italia: le statistiche
I dispositivi connessi ammontano a circa 155 milioni, con una media di 2,6 per singolo cittadino. In particolare cresce l’utilizzo domestico degli oggetti connessi: oggi quasi 6 italiani su 10 (59%) possiedono almeno un oggetto smart in casa, rispetto al 42% di cinque anni fa.
Anche dal punto di vista dell’utilizzo industriale si registra una crescita: l’80% delle grandi aziende manifatturiere ha almeno una soluzione di Industrial IoT, rispetto al 66% del 2019.
Sempre più centrale l’integrazione tra Intelligenza artificiale ed IoT: la sinergia apre a nuovi scenari di impiego e può amplificare i vantaggi derivanti dall’utilizzo di dispositivi connessi.
Ambiti Internet of things Italia: Smart Car leader
La smart car si conferma come il settore con il fatturato maggiore nel mercato IoT: la crescita è del 7% con un fatturato complessivo da 1,66 miliardi. Segue il settore Smart Utility, quello con l’aumento percentuale più significativo (+15%), con un fatturato da 1,5 miliardi.
A seguire Smart Building (1,37 miliardi, +6%), Smart City (1,04 miliardi, +8%), Smart Factory (1,04 miliardi, +15%), che superano entrambe per la prima volta la soglia del miliardo di euro nel 2024, Smart Home (900 milioni, + 11%), Smart Logistics (825 milioni, +7%), Smart Agricolture (570 milioni, +6%) e Smart Asset Management (330 milioni, +7%).
L’unico settore con tendenza negativa è quello della Smart Agriculture (550 milioni di euro, -4%), causa riduzione degli incentivi.
Industrial IoT
Nel settore industriale cresce l’interesse verso le Smart Factory: nell’ultimo anno, un’impresa su quattro tra le grandi (25%) e poco più di una su cinque tra le medie (22%) ha avviato almeno un progetto in questo ambito, confermando un trend in crescita rispetto al biennio precedente.
Gli incentivi si confermano un elemento chiave per la diffusione dell’Industrial IoT, ma il Piano Transizione 5.0 stenta a prendere slancio. Alla fine di marzo, i crediti d’imposta richiesti ammontavano a poco più di 560 milioni di euro, pari a solo il 9% delle risorse totali gestite dal MIMIT. Attualmente, solo il 49% delle grandi aziende e il 32% delle medie ha avviato progetti legati alla transizione 5.0, un ambito che risulta ancora parzialmente incompreso e poco applicato in modo concreto.
Se sei interessato alle potenzialità dell’Internet of Things puoi richiedere una consulenza e parlare con un esperto del settore.