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Abb, a Dalmine la prima fabbrica 4.0 a “impatto zero”, verso la carbon neutrality grazie a digitalizzazione e IoT

Si trova a Dalmine, in provincia di Bergamo, il primo stabilimento Abb italiano a raggiungere il riconoscimento di fabbrica “Mission to zero”. L’obiettivo dello stabilimento a impatto zero è stato raggiunto con l’introduzione d’innovazioni tecnologiche e digitalizzazione che hanno permesso di tagliare del 25% le emissioni di CO2 dello stabilimento.

ABB è una nota multinazionale elettrotecnica svizzero-svedese con sede a Zurigo, operante nel settore della robotica, dell’energia e dell’automazione in oltre 100 paesi. Nel 2018 si è classificata al 341º posto nella lista di Fortune Global 500.

La multinazionale ha come obiettivo il raggiungimento della “carbon neutrality” in tutte le sue attività entro il 2030. “Mission to zero” fa parte di questo percorso ed è un aspetto fondamentale per la creazione di una supply chain più sostenibile per i clienti.

Lo stabilimento storico di Dalmine, costruito nel 1979, copre 45.000 mq. e viene utilizzato da Abb per produrre interruttori e quadri elettrici di media tensione.

Nel 2020 Abb Dalmine è stata riconosciuta Lighthouse plant dal Ministero dell’economia (MISE) nell’ambito di un piano di promozione dello sviluppo digitale e dell’utilizzo di tecnologie innovative per il settore industriale. Ed è diventata esempio concreto di come le tecnologie digitali si applicano ai processi produttivi.

Monitoraggio energetico grazie all’IoT

Il programma Mission to zero mira a creare esempi di siti produttivi a basse emissioni che possano essere replicati da partner Abb e clienti in tutto il mondo, per strutture nuove o già esistenti. Il programma si basa su una serie di attività per migliorare la sostenibilità in tutte le attività di un sito, dalla riduzione delle emissioni di CO2 alla conservazione delle risorse.

Il sito di Dalmine è già alimentato con il 100% di energia verde da fonti rinnovabili certificate Enel Green Power. Tuttavia, per raggiungere lo status di Mission to zero, i tre edifici della fabbrica sono stati dotati di 4.000 m2 di pannelli fotovoltaici. I pannelli generano una potenza di picco che fornisce circa il 20% del fabbisogno energetico della fabbrica e aiuta a bilanciare la domanda del sistema di aria condizionata nei mesi estivi.

Con più di 70 sensori installati in tutto lo stabilimento, la piattaforma Abb Ability energy and asset manager sfrutta l’Internet of things (IoT) per monitorare il consumo di energia ed evidenziare le opportunità di risparmio energetico. Sulla base dei risultati del monitoraggio, ad esempio, il sistema d’illuminazione esterna è stato sostituito con lampade a Led ad alta efficienza, riducendo il consumo di 76.000 kWh all’anno. Cioè, l’energia necessaria per ricaricare la crescente flotta di veicoli elettrici del sito.

Approccio basato sull’economia circolare

Basandosi su un approccio di economia circolare, il team dedicato alla sostenibilità dei prodotti Abb analizza e certifica fornendo il Life cycle assessment e le dichiarazioni ambientali di prodotto (Epd). Inoltre, a Dalmine si presta grande attenzione alla conservazione delle risorse per ridurre gli sprechi, ad esempio riutilizzando casse di plastica per il trasporto dei componenti tra le fabbriche Abb in Europa e l’uso di plastica riciclata per gli imballaggi.

Con queste iniziative, Dalmine ha ridotto le emissioni di CO2 di circa 2.200 tonnellate negli ultimi due anni. L’equivalente delle emissioni di un’auto che percorre 360 giri attorno alla Terra lungo l’Equatore.

E non solo, perché da anni Abb Dalmine è parte del progetto Workplace health promotion per la promozione di buone pratiche per la salute dei dipendenti, tra cui il contrasto al fumo (lo stabilimento è “Fabbrica libera dal fumo” dal 2016), la corretta alimentazione e uno stile di vita sano.

Supply chain sostenibile: un modello replicabile

Il presidente della divisione Distribution solutions di Abb, Alessandro Palin, ha dichiarato: “I nostri clienti vogliono rendere le loro supply chain più sostenibili e si rivolgono sempre più spesso a noi per le dichiarazioni ambientali di prodotto Epd”. Inoltre, ha precisato che “Lo stabilimento di Dalmine è un modello replicabile dai nostri clienti: un esempio positivo di come tecnologie innovative e digitalizzazione possono ridurre le emissioni del 25%”.

Il Direttore dell’unità produttiva di Dalmine, Massimiliano Callioni, ha affermato: “Fondamentale per il raggiungimento di questo importante risultato, oltre alle innovative tecnologie IoT installate, è stato il coinvolgimento attivo dei dipendenti che supportano le pratiche sostenibili nelle loro attività di tutti i giorni, anche attraverso il corretto smaltimento dei rifiuti e un utilizzo più attento di carta e plastica”.

Un esempio tangibile di come uno sviluppo intelligente, basato su tecnologie IoT, può contribuire a migliorare il nostro pianeta.